Coltivazione: il trapianto


Si effettua un trapianto principalmente per due motivi: per sostituire il terriccio vecchio con un substrato migliore e per sistemare la pianta in un vaso più adatto alle sue dimensioni. Quindi se il vaso è diventato troppo piccolo oppure è troppo profondo ed il terriccio per questo motivo tarda ad asciugarsi completamente anche in una calda giornata estiva o se il terreno è diventato troppo compatto ed il calcare ed i sali minerali, residuo delle concimazioni passate, formano incrostazioni sulla superficie, è necessario effettuare un trapianto in un nuovo contenitore più appropriato con un substrato ben drenato come quello descritto nel paragrafo precedente.
Specialmente per una pianta appena acquistata, questa operazione è indispensabile, in quanto la maggior parte di queste piante, e non mi riferisco solo alle succulente, vengono lasciate troppo tempo nello stesso vaso. Le radici sono cresciute ormai a tal punto che formano uno strato lungo le pareti del contenitore e sono una massa unica col terriccio. Questa condizione è ben visibile quando si scalza la pianta dal vaso.
L’eliminazione del terriccio vecchio viene praticata aiutandosi con un bastoncino per districare le radici e liberarle così completamente dal terreno compatto che impedisce l’aerazione ed il drenaggio. Tale operazione comporta anche il taglio di tutte quelle radici esterne molto lunghe cresciute per tutto il perimetro del contenitore.
Dopo aver così liberato l’apparato radicale bisogna consentire alle ferite di rimarginarsi lasciando la pianta a radici nude in posizione eretta per qualche giorno, infilata per esempio nel vaso vuoto che la ospiterà, al riparo dalla luce diretta del sole. Per precauzione, dopo il rinvaso, conviene aspettare ancora alcuni giorni prima di annaffiare.
Il periodo migliore per il trapianto è la primavera o comunque è possibile trapiantare durante tutto il periodo vegetativo della pianta, quindi eventualmente, se fosse necessario, anche in estate e autunno, poiché se la pianta non è quiescente, sopporta meglio lo stress del trapianto ed attecchisce prima nel nuovo substrato. Bisogna preventivare che talvolta un trapianto eseguito quando la pianta è in piena vegetazione, ne può arrestare la crescita per un certo periodo. In generale preferisco effettuare trapianti in primavera, mentre per le piante grasse che mi capita di acquistare nelle altre stagioni, inverno escluso, e che sono in cattive condizioni, effettuo subito il trapianto.

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